UN AMORE IN GIALLO NARCISO

dal romanzo Giallo Narciso di Donata Maria Biase

Teatro e Musica con i RENANERA

Regia e Voce recitante Gerardo  Placido

in scena Unaderosa, Cinzia  Clemente, Guido Manfredi

musicisti Unaderosa (voce)   Antonio Deodati (tastiere, cori) Massimo Zyryab Catalano (chitarre)

direzione musicale e coordinamento  artistico Antonio Deodati

direzione tecnica Vito Coviello

“Mi capita spesso di entrare in libreria per curiosare un po’ e  fare a volte l’acquisto di un libro nuovo da aggiungere alla mia “folla” che piega le povere mensole attaccate alla parete del mio studio. Non è colpa mia se leggo ancora le storie stampate sulla carta… e chiedo perdono e rispetto per le nuove edizioni di carattere tecnologico e ai loro meriti. E poi quasi mai ho l’idea di portare in scena un libro, tanto meno una storia d’amore. Oltretutto non mancano certamente storie e raccolte di grandiose opere teatrali che partono da Eschilo, Sofocle ed arrivano fino ai bravissimi autori dcl nostro caro secolo. Ma il personaggio principale di questo romanzo, che mi è capitato in maniera simpatica sulla scrivania, Elisa, mi ha catapultato indietro di secoli, attraverso le tante tumultuose  storie d’amore ed i personaggi a tutti  noi noti, come la bella Giulietta e l’affascinante Cleopatra di William Shakespeare, “… fatta della stessa materia di cui sono fatti i sogni…”, la bellissima Didone (“solo quest’uomo ha commosso i miei sensi e l’animo mi ha fatto vacillare”) dall’Eneide del Sommo Virgilio… “Ah questo amore così fragile, così tenero, così disperato” del carissimo Prévert. L’amore, l’amore, quante gioie, sospiri e sofferenze. “Chi non amò, non meritò di nascere”… disse qualcun altro. Dunque proprio lei (!), sì , forse è stata Didone, proprio lei, ad ispirarmi e a guardare con attenzione Elisa di Giallo Narciso ed il suo struggente amore verso un uomo che un giorno, ancora una volta, alla mia tenera età, faccio l’ennesima scommessa in una bella avventura teatrale. Una messa in scena in cui la parola e la poesia saranno le protagoniste. Con esse l’arte della musica e del canto per meglio esprimere le emozioni di questa intensa passione d’amore. E l’amore di Elisa, che racconta in un diario, un piccolo libriccino d’amore, la sua relazione con un uomo affascinante e bello. Nelle pagine di questo diario crea un colloquio con la sua cara mamma la quale non potrà comunque corrispondere. Un giorno, come tanti, dimentica il diario su un treno e il diario finisce nelle mani di un’altra viaggiatrice. La viaggiatrice che era seduta di fronte ad Elisa, aveva notato durante il viaggio uno strano abbigliamento della ragazza ed un fondo di tristezza nel suo sguardo fisso fuori dal finestrino, con gli occhi lucidi, arrossati, forse da un pianto. La ragazza teneva stretto a sé questo libriccino che, nella fretta di scendere alla sua stazione, dimenti­ca sul treno. Allora, incuriosita, incomincia a leggere il diario della ragazza e, nelle parole della dolce e fragile Elisa, rivede se stessa ed alcune fasi della relazione con il suo uomo che l’aveva lasciata e questa diventa forse l’occasione per affrontare i suoi “fantasmi”. Fantasmi e misteri che emergono in quella lettura e che si intrecciano in una avventurosa storia d’amore in cui c’è più di un cuore da salvare.”

Gerardo Placido

in collaborazione con Renanera, Fondamenta Teatro e Teatri, Gattopardo Production