Quando ci regalarono una scuola

di Natalia Magni

Il 5 settembre 1938 viene promulgato il Regio Decreto-Legge n. 1390 sui “Provvedimenti per la difesa nella razza nella scuola fascista”, che seguiva di poco la pubblicazione sul Giornale d’Italia del “Manifesto degli scienziati razzisti”, meglio noto come “Manifesto della razza”. Sono da quel momento introdotte nel Regno una serie di disposizioni che modificheranno profondamente la vita di migliaia di ebrei italiani, impedendo ai giovani l’accesso alle scuole e limitando via via le libertà e i diritti dei cittadini italiani di religione ebraica.

Attraverso gli occhi di una madre e di un insegnante di allora, interpretati da Natalia Magni e Roberto Baldassari, ripercorriamo quegli anni complessi della storia d’Italia, quando i genitori e tutta la comunità ebraica italiana si prodigarono per cercare di superare le difficoltà e garantire una continuità scolastica e una parvenza di normalità per i giovani, improvvisamente esclusi dal mondo del quale fino ad allora erano stati parte integrante.

Una storia di appartenenza e sradicamento, di stupore e reazione, di adattamento e sopravvivenza. Un viaggio a difesa del proprio privato contro le urla della propaganda, della propria integrità contro gli assalti del pubblico ludibrio; un viaggio che nella messa in scena si concretizza nel contrasto tra la quotidianità dei gesti dei protagonisti e l’abnormità delle immagini e dei suoni del regime. Sulla scena due figure non eroiche, alacri formichine; il perseguire tenacemente la normalità sarà la loro risposta non violenta agli abusi e alle perversioni della dittatura. Un percorso di difesa del diritto alla cultura e all’insegnamento, di difesa del proprio presente per la sopravvivenza del proprio passato, che condurrà alla consapevolezza e alla finale, seppur silenziosa, ribellione.

La prima teatrale ha ricevuto il patrocinio della Comunità Ebraica di Roma.
Gli studenti vengono coinvolti nella narrazione attraverso l’interazione diretta e la distribuzione di materiale cartaceo e documentale, connesso al racconto, che diviene bagaglio culturale ed esperienziale da tenere come ricordo ed utilizzare per l’approfondimento in classe con i docenti