La fisarmonica verde
con Andrea Satta
drammaturgia di Andrea Satta e Ulderico Pesce
regia di Ulderico Pesce
al pianoforte Angelo Pelini
Il talento del medico dei bambini: un viaggio nella memoria raccontato (bene) ai ragazzi. Senza dubbio Satta, nel suo narrare calmo, affettuoso, ma senza dolcezze, spinge avanti il materiale vero, di realtà e di cronaca, che è stata una brutta parte della nostra storia e crea uno straordinario racconto (Furio Colombo)
Un cappotto russo, una fisarmonica verde smeraldo e un documento che denuncia le atrocità della guerra. Poi, gli anni Sessanta elettrici, i 45 giri e i mille racconti davanti al camino. Sono gli oggetti che, come una bussola, guidano un figlio a intraprendere un “viaggio verso il padre”, un uomo arcaico e grande “narratore di silenzi”. Una storia vera, la storia di un uomo normale, mica un eroe. Uno che partì in guerra perché si doveva partire e che tornò anche se era difficile tornare e, tra andare e svenire, ingoiò momenti di tragedia assoluta e sputò straordinario coraggio.
La fisarmonica verde racconta la Seconda Guerra Mondiale attraverso il recupero del rapporto tra un padre, Gavino “Esse”, di origine sarda, che è stato internato in un campo di concentramento in Germania, e il figlio Andrea che, mosso dal desiderio di capire il padre, cerca, dopo la sua morte, di ricostruire i momenti salienti della vita in base agli oggetti ritrovati.
Andrea, tra gli oggetti, scopre un documento firmato da suo padre e da altri soldati internati politici del campo di concentramento di Lengenfeld. E’ la denuncia di una vera e propria strage commessa da Joseph Hartmann quando decise il 14 aprile 1945, di chiudere in una baracca di legno un centinaio di internati politici. Lengenfeld è il nome del campo nazista in cui Gavino “Esse” ha trascorso due anni della sua vita come prigioniero politico internato militare (furono oltre 600.000 gli italiani a cui toccò questa sorte).
Quel documento spinge Andrea a sapere di più. Decide allora di andare a visitare i luoghi di origine di Gavino: Luogosanto, la Gallura… la Sardegna. I ricordi diventano più precisi, i racconti della guerra più chiari. Veramente un’avventura incredibile, quella di uomo normale.
La fisarmonica verde affronta il rapporto padre-figlio, la capacità e l’importanza dell’ascolto e del racconto fra generazioni, il senso delle radici culturali, rinnova alla memoria chi è stato torturato e imprigionato nei campi di concentramento nazisti che parla di diritti umani attraverso un racconto dal vero.
La fisarmonica verde ha vinto il Premio dello spettatore a Teatri di vita a Bologna ed è anche un libro per ragazzi edito da Mondadori.
Link acquisto biglietti: https://www.i-ticket.it/eventi/la-fisarmonica-verde-teatro-di-villa-lazzaroni-roma-12-01-biglietti