Il Visitatore

di Éric-Emmanuel Schmitt

con Lorenzo Flaherty

e con Nicola Adobati, Andrea Vincenzo Verde, Maria Grazia Ciarlone

regia di Francesco Branchetti

Un testo inquietante e commovente scritto nel 1993 e portato in scena innumerevoli volte in tutta Europa. La scena si svolge nello studio di Sigmund Freud la sera del 22 aprile 1938, dopo l’invasione dell’Austria da parte delle truppe di Hitler, nel momento dolorosissimo in cui egli deve lasciare Vienna. Sigmund Freud attende notizie della figlia portata via dalla Gestapo quando appare un uomo alla finestra, un intruso che infastidisce ma affascina il grande psicanalista. Egli non sa chi sia ma intavolerà con lui una lunga discussione sui grandi temi a cui da sempre l’uomo non ha saputo dare risposta fin dalla fatidica domanda “Perché, se Dio esiste, accade l’orrore? L’uomo è Dio? È un pazzo che si crede Dio?” Freud che ha sempre negato l’esistenza di Dio si fa coinvolgere in questo confronto con lo sconosciuto e si rende presto conto che questo anomalo visitatore forse è davvero Dio. Una riflessione sulla condizione umana contemporanea. Uno spettacolo a tratti inquietante, doloroso, commovente ma che fa anche sorridere, coinvolgendo lo spettatore in riflessioni su argomenti oggi troppo spesso rimossi e dimenticati

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