Dopo il sold out della data precedente tornano
I Mohamed
Di e con Yaser Mohamed
Con Patrizia Casagrande, Alessandro Cremona, Alessandro Marverti
Scene Paolo Carbone
Adattamento scenico e aiuto regia Sabrina Biagioli
Avete mai pensato alla vostra famiglia? Pensato a cosa, per voi, rappresenti e a come si inserisca nella società? Avete mai pensato alle regole che una “famiglia perfetta” dovrebbe rispettare per poter essere definita tale? “I Mohamed”, scritto e diretto da Yaser Mohamed, è la storia di una famiglia tutt’altro che perfetta, ispirata alla sua. Eppure, potrebbe essere la storia di tanti, viste le tematiche che in sé contiene: l’incomunicabilità, la distanza emotiva tra i componenti della famiglia, la difficoltà di mostrare affetto, la solitudine di tre persone sedute vicine a mangiare allo stesso tavolo, i segreti che tutti sanno e che pure tutti tacciono, i silenzi assordanti, i problemi piccoli e banali. Una famiglia come tante, insomma. O quasi. Due genitori e un figlio unico, che poi unico non è. E che scopre di non esserlo in un giorno come tanti, casualmente. Sarà proprio la rivelazione di avere una sorella a sconvolgere la vita del Figlio, fino ad allora figlio “unico e ufficiale”. Come dovrebbe reagire a tale notizia? Come dovrebbe comportarsi ora, sapendo una cosa così tremenda e intima, che suo padre e sua madre ignorano lui sappia? Come affrontare due genitori che per una vita hanno tenuto nascosto un segreto così essenziale? Due genitori che non hanno saputo – potuto – accettare di avere due figli e che hanno scelto di nasconderne una all’altro? E perché, poi? Inizia così il viaggio interiore del Figlio che, durante i vari pasti della giornata, cercherà di trovare il coraggio di affrontare questo delicato “fuori programma” con le persone che pensava, fino a quel momento, di conoscere. Attraverso spremute d’arancia, filosofie spicciole sulla vita dei gamberi, abiti indossati come stile di vita, il Figlio cercherà di affrontare quella che per lui è la più ardua delle sfide: comunicare con i propri genitori come mai aveva fatto finora. Una “commedia assurda” che tra momenti ilari, dialoghi paradossali e amare confessioni (rigorosamente “non dette”) nasconde nel suo substrato una tragicità sull’orlo dell’eruzione, pronta ad esplodere in qualsiasi momento e in qualsiasi grottesco modo, pronta a polverizzare ogni illusione di quella “famiglia perfetta” tanto desiderata. Non solo uno spettacolo, ma anche un tentativo artistico che mira a fondere tecniche e linguaggi espressivi differenti: dal gramelot del Padre alla partitura fisica iniziale, fino alla stilizzazione del gesto teatrale che ben si sposa con la prosa del testo, mentre sul fondale viene proiettato un vecchio film per tutto il tempo dello spettacolo, in un crescendo di ritmo incredibile dove le emozioni sono così vere da sembrare recitate. Dove le persone sono così umane da sembrare la parodia di se stesse. Eppure tutto alla fine risulta armonico, preciso, inevitabile. Una storia che solo il Teatro e in teatro è possibile raccontare.