Doppio boom

Pasolini

di e con Ulderico Pesce

Doppio Boom: Pasolini scritto e interpretato da Ulderico Pesce, narra i motivi che portarono all’assassinio di Pasolini che nulla hanno a che vedere con il mondo omosessuale romano. Piuttosto riguardano le sue scoperte relative ai rapporti occulti tra l’Eni e il Governo italiano, e all’assassinio di Enrico Mattei del 1962, dal quale, il poeta friulano, fa partire le grandi stragi italiane, dalla banca dell’agricoltura di Milano del 1969, alle successive stragi di Brescia, Bologna e fino a tutte quelle azioni violente passate alla storia come figlie della “strategia della tensione” nate per impedire alle forze politiche di sinistra di andare al governo.
Il fulcro narrativo è l’ultima fase letteraria di Pasolini, la lunga stesura di “Petrolio”, romanzo incompiuto e pubblicato, inspiegabilmente, a distanza di circa 20 anni dalla sua scomparsa. E con pagine importanti pubblicate solo nell’edizione del 2022. Nell’opera rivela la corruzione del potere politico del tempo che, con i fondi stanziati dal Parlamento per l’ENI, aveva creato e ramificato un sistema attraverso il quale finanziava le “grandi stragi” al fine di screditare l’opposizione politica, direzionava il successo economico di alcune imprese italiane e manteneva saldo nelle proprie mani la guida politica dell’Italia. Pasolini aveva capito il meccanismo della corruzione politica e sapeva e sapeva i nomi degli uomini politici italiani che, legati ad uomini di affari, commettevano crimini e misfatti. Lo spettacolo, che unisce il codice teatrale e quello fotografico, narra anche l’importanza che la “civiltà contadina” e il “sottoproletariato urbano” hanno rivestito per Pasolini che ne è stato l’ultimo cantore prima che il boom economico, come da lui stesso denunciato, inghiottisse tutto. Questa “civiltà contadina” è stata narrata da Pasolini, come arcaico momento di purezza, nel film Il vangelo secondo Matteo girato prevalentemente a Matera. Mimì Notarangelo, con la sua macchina fotografica, immortala Pasolini e i suoi attori mentre lavorano tra i Sassi di Matera, spazio architettonico in cui si è sperimentata la vita solidale, il vicinato.
A distanza di 100 anni dalla nascita di Pasolini, lo spettacolo mira a raccontare anche il “boom economico” dell’Italia, che il poeta corsaro legge come una perdita di “memorie e identità”, il “boom” delle grandi stragi, e l’ultimo “boom” che l’ha ucciso. Doppio boom vuole raccontare una storia che non va dimenticata ma che, viceversa, va chiarita e diffusa; una storia certamente un po’ sputtanata da “distraenti” festeggiamenti da centenario, ma una storia che è una grande grande come tutte le storie “sbagliate”.

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