District Dance Festival

a cura di Compagnia ATACAMA

Direzione artistica Patrizia Cavola – Ivan Truol

District Dance Festival, alla sua terza edizione, è un festival dedicato alla danza contemporanea, ideato e organizzato dalla Compagnia Atacama con la direzione artistica di Patrizia Cavola e Ivan Truol. La programmazione presenta opere inedite di autori contemporanei nazionali e internazionali testimoniando la volontà di offrire nuovi sguardi e linguaggi della danza al pubblico romano. District Dance Festival è realizzato in collaborazione con La Scatola dell’Arte ETS, con la cattedra di Storia della danza dell’Università La Sapienza di Roma, con l’Ambasciata del Cile, con il Municipio VII di Roma e il Teatro di Villa Lazzaroni.

sabato 14 dicembre ore 21

SCIARA (GENESI) Megakles – Petranuradanza
coreografie e regia Salvatore Romania, Laura Odierna
danzatori Konstyantyn Hryhor’yev e Francesco Bax
musiche Paddy Fields di Amand Amar oggetti di scena Salvatore Romania
Sciara (genesi) è un quadro shortime tratto dall’opera completa di Sciara.2. Un filo invisibile unisce l’uomo e la Terra, un flusso unico che nasce e cresce insieme, in cui il corpo è lo strumento che consente di mantenere salda l’unione tra questi due poli in un rapporto simbiotico e nello stesso tempo autonomo. La voce della terra è l’archè, nel magma il mito, la potenza, l’armonia, nel flusso il sognatore, il viaggio, la
paura dell’ignoto, poi l’approdo ad una terra sconosciuta che si configura come Sciara,terra dura e arida in cui riporre la speranza di ritrovare la complicità della propria storia e di una tradizione estremamente complessa e variegata con quello strato poetico e misterioso che aspetta solo di essere portato in superficie.

SAMEVAL COEVO Il doppio e lo specchio Res Extensa di Serena Angelini
con Serena Angelini e Giulia Bertoni
Sameval: dalla lingua slovena significa “solo”. Questo progetto artistico parte dall’idea di un unico individuo capace di accogliere due personalità estreme, sfruttando il tema del bipolarismo. Il disturbo bipolare colpisce l’1-2% della popolazione mondiale. Dunque questo sta a significare che la tematica, per quanto possa sembrare lontana, in realtà è molto più diffusa di quanto si pensi. Ispirato al racconto gotico dello scrittore Robert Luis Stevenson The Strange case of Dr Jekyll and Mr Hyde, lo spettacolo riprende il tema della coesistenza del bene e del male.

DECISIONES COMPARTIDAS Cia Pe Mellado
regia Paulina Mellado
interpreti Marcela Retamales, Verónica Canales, Teresa Salas, Vannia Villagrán Canales
assistente alla regia Cristián Espejo scenografia e luci José Antonio Palma composizione musicale José Miguel Miranda
Chi è, come e da dove il soggetto-performer si installa in scena e, insieme a questo, come viene condivisa e legittimata l’esperienza di coesistenza nello stesso spazio con la presenza di un pubblico/protagonista e co-costruttore della proposta scenica? Fino a chepunto il performer è in grado di avere responsabilità in scena? Come si presenta e si evolve in relazione a un altro che interviene in uno spazio tradizionalmente occupato solo dall’interprete?

domenica 15 dicembre ore 17.30

DELIRANTE TENEREZZA Fabula Saltica
progetto, coreografie, regia e interpretazione Claudio Pisa
Se per una madre la gravidanza ed il parto sono un’esperienza indimenticabile ed estremamente coinvolgente, poiché vissuta in prima persona, la nascita di un figlio è un avvenimento eccezionale anche per il padre, che spesso però realizza solo più tardi, alla vista del proprio
bambino, quanto sia meraviglioso ciò che sta accadendo.

LE TRE MARIE DEL MARE Luna Dance Theater
coreografia e regia Simona Ficosecco
con Gemma Carducci, Alessandra Caruso, Chiara Cingolani
Tre donne, tre madri, tre sante portate dal mare, senza meta e senza tempo, da luoghi lontani. L’ispirazione arriva da un piccolo villaggio meticcio, Saintes Maries de la Mer, dove sono venerate tre Marie che secondo la leggenda qui approdarono, nel 48 d.C., su una zattera senza
remi né vele. Il progetto viaggia attraverso la tradizione del Mediterraneo delle Donne/Madonne, tra sacro e leggenda, una nostalgia che i popoli mediterranei rincorrono.

DECISIONES COMPARTIDAS Cia Pe Mellado
regia Paulina Mellado
interpreti Marcela Retamales, Verónica Canales, Teresa Salas, Vannia Villagrán Canales
assistente alla regia Cristián Espejo scenografia e luci José Antonio Palma composizione musicale José Miguel Miranda
Chi è, come e da dove il soggetto-performer si installa in scena e, insieme a questo, come viene condivisa e legittimata l’esperienza di coesistenza nello stesso spazio con la presenza di un pubblico/protagonista e co-costruttore della proposta scenica? Fino a che punto il performer è in grado di avere responsabilità in scena? Come si presenta e si evolve in relazione a un altro che interviene in uno spazio tradizionalmente occupato solo dall’interprete?

venerdì 20 dicembre ore 21

ESSENCE Mandala Dance Company
concept, coreografia e regia Paola Sorressa
disegno luci Luca Bevilacqua, Emilio Barone
Nell’era del virtuale e delle guerre, delle pandemie e dell’emergenza climatica, del consumismo e del capitalismo, ma anche dell’inizio all’era dell’Acquario ovvero l’era dello Spirito, l’esigenza profonda che emerge è quella di ritrovare e riconnettersi con la “propria” vera Essenza/Matrice per meglio attraversare questo percorso di esistenza duale che ogni anima è chiamata a percorrere, imparando così a “vedere e vedersi” oltre le apparenze, senza pregiudizi. Essence indaga la delicata questione di cosa nonostante le apparenti diversità ci accomuna.

LOST SOLO BIANCO Compagnia Atacama
ideazione, coreografia, regia, luci Patrizia Cavola, Ivan Truol
danzatori Nicholas Baffoni, Valeria Loprieno, Camilla Perugini
musiche originali Sergio De Vito costumi Daniele Ucciero
Nel libro Soli e Perduti, Eshkol Nevo descrive i “Lost Solos”, uccelli solitari che deviano dalla loro rotta migratoria abituale, simboleggiando il destino di molti esseri umani solitari e diversi. Questo richiama alla tendenza attuale verso il singolarismo nelle grandi città occidentali, riflettendo un cambiamento nella natura delle relazioni e nella vita sociale. Tuttavia, questa condizione di smarrimento può essere vista anche come un’opportunità di esplorare nuove strade e definire liberamente il proprio percorso. Attraversare, aprirsi alle possibilità che scaturiscono dal percorrere strade altre, errare per sentieri sconosciuti e interrotti, procedere verso la meta dello svelamento del sé attraverso un continuo sviamento, una irriducibile erranza. Gli autori progettano assoli per diversi danzatori che esplorano storie individuali intrecciate in un unico spettacolo non lineare, riflettendo la complessità delle esperienze umane e artistiche.

sabato 21 dicembre ore 17

NEL BOSCO DEL FUTURO (spettacolo per ragazzi) Aiep Ariella Vidach
ideazione e regia Claudio Prati e Ariella Vidach
coreografia Ariella Vidach
interpreti Sofia Casprini, Rafael Candela
drammaturgia Nicola Bruno, Antonietta Mira, Claudio Prati, Ariella Vidach e Maria Paola Zedda
scene e luci Claudio Prati musiche Tommaso Leddi, Hauschka, Jonny Nash
composizioni vocali Marco Sambataro
costumi Simone Verduci (Tecnologo AI) in collaborazione con Claudio Prati e Ariella Vidach
modelli 3d/VR e video Simone Assi
Un racconto musicale multimediale dove immergere sogni e desideri della contemporaneità, a partire dall’immaginazione di una visione del futuro del pianeta. Un luogo dove sia possibile creare in modo egualitario spazi di coabitazione e coesistenza con specie differenti. Il bosco del futuro, microclima della diversità, è una fiaba, un contesto di conoscenza di piante, animali e creature con cui generare nuove prospettive relazionali.

sabato 21 dicembre ore 21

CHAMELEONS Ersilia Danza
progetto, coreografia e regia Laura Corradi
con Midori Watanabe, Gessica Perusi, Alberto Munarin, Tommaso Cera
allestimento scenico e luci Alberta Finocchiaro
Il nostro antropocentrismo ci ha portato a sfruttare la terra e i suoi abitanti come se fosse un campo di conquista da sfinire, come se le sue risorse fossero infinite, senza rispetto, senza cautela, senza prevedere i danni che avremmo causato, senza pensare al nostro futuro. Ogni tanto però accade qualcosa che ci ricorda che il mondo segue le sue regole, non le nostre e che siamo qui solo di passaggio. Come citava Einstein, “nel mezzo delle difficoltà stanno le opportunità”, che nel nostro caso stanno nella nostra capacità di cambiare, nell’essere versatili e riuscire a mettere da parte alcuni obiettivi per sostituirli con altri. La capacità di adattamento passa sicuramente dall’apertura al cambiamento, dal pensare di lasciare le proprie abitudini, le proprie certezze e cambiarle. Charles Darwin affermava: “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che si adatta meglio al cambiamento.”

LOST SOLO BLU Compagnia Atacama
ideazione, coreografia, regia, luci Patrizia Cavola, Ivan Truol
danzatori Nicholas Baffoni, Valeria Loprieno, Camilla Perugini
musiche originali Sergio De Vito costumi Daniele Ucciero
Nel libro Soli e Perduti, Eshkol Nevo descrive i “Lost Solos”, uccelli solitari che deviano dalla loro rotta migratoria abituale, simboleggiando il destino di molti esseri umani solitari e diversi. Questo richiama alla tendenza attuale verso il singolarismo nelle grandi città occidentali, riflettendo un cambiamento nella natura delle relazioni e nella vita sociale. Tuttavia, questa condizione di smarrimento può essere vista anche come un’opportunità di esplorare nuove strade e definire liberamente il proprio percorso. Attraversare, aprirsi alle possibilità che scaturiscono dal percorrere strade altre, errare per sentieri sconosciuti e interrotti, procedere verso la meta dello svelamento del sé attraverso un continuo sviamento, una irriducibile erranza. Gli autori progettano assoli per diversi danzatori che esplorano storie individuali intrecciate in un unico spettacolo non lineare, riflettendo la complessità delle esperienze umane e artistiche.

domenica 22 dicembre ore 17.30

WANDERN EgriBianco Danza
ideazione e coreografia Chiara Frigo
danzatori Gianna Bassan, Chiara D’Angelo, Ferran Galindo I Serrante, Tom Herbomez, Noeline Krauth, Cristian Magurano, Francesco Morriello, Oksana Romaniuk
consulenza artistica Maru Rivas consulenza drammaturgica Riccardo de Torrebruna
musica Steve Reich costumi Agostino Porchietto
Wandern si inserisce in una ricerca inaugurata con HIMALAYA_drumming, un percorso rivolto ai temi della spiritualità nell’arte. Un interesse che parte sempre dal corpo, dal movimento, dalla composizione coreografica, ma che tenta di svilupparsi non solo nella dimensione orizzontale e terrena. In Wandern, ovvero nel girovagare, non c’è alcun punto di arrivo. Mentre l’Occidente sembra mirare costantemente al raggiungimento di una vetta, la cultura orientale si concentra sulla tematica della ciclicità sia spaziale che temporale. Se da un lato si scalano cime, si conquistano traguardi, con questo lavoro si percorre invece un sentiero in cui si tracciano cerchi restando alla base, nelle valli. Si tratta di un’esperienza sul tempo e sulla concentrazione. Una messa a fuoco progressiva dei corpi e delle trasformazioni che si generano. Wandern intende inoltrarsi in questa ciclicità e indagare ciò che avviene negli interstizi, negli avvallamenti fra una cima e l’altra. Lo spettacolo sarà scandito dalle note di Steve Reich.

LOST SOLO ROSSO Compagnia Atacama
ideazione, coreografia, regia, luci Patrizia Cavola, Ivan Truol
danzatori Nicholas Baffoni, Valeria Loprieno, Camilla Perugini
musiche originali Sergio De Vito costumi Daniele Ucciero
Nel libro Soli e Perduti, Eshkol Nevo descrive i “Lost Solos”, uccelli solitari che deviano dalla loro rotta migratoria abituale, simboleggiando il destino di molti esseri umani solitari e diversi. Questo richiama alla tendenza attuale verso il singolarismo nelle grandi città occidentali, riflettendo un cambiamento nella natura delle relazioni e nella vita sociale. Tuttavia, questa condizione di smarrimento può essere vista anche come un’opportunità di esplorare nuove strade e definire liberamente il proprio percorso. Attraversare, aprirsi alle possibilità che scaturiscono dal percorrere strade altre, errare per sentieri sconosciuti e interrotti, procedere verso la meta dello svelamento del sé attraverso un continuo sviamento, una irriducibile erranza. Gli autori progettano assoli per diversi danzatori che esplorano storie individuali intrecciate in un unico spettacolo non lineare, riflettendo la complessità delle esperienze umane e artistiche.

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